mercoledì 29 gennaio 2014

Aspettando segni di onestà

Per chiudere una falla

Per chiudere una falla
devi inserirvi ciò che la produsse -
Se con qualcosa d'altro vuoi richiuderla
ti si spalancherà sempre più grande -
Non puoi colmare un abisso
con l'aria.
Emily Dickinson
 
 
...aspetterò fino ad un certo punto
e dopo non ti darò un'occasione
per rimediare con ritardo al mio dolore...
un' occasione per rimediare con ritardo al mio dolore...

 

martedì 14 gennaio 2014

Ridotta all'ineffabile

 

Ah no, sono ridotto all’ineffabile
come Dante alle prese con le lucile,
respiro quel che basta per sopravvivere,
non man­gio, manco dormo, sto in un angolo
con la benda sugli occhi per non vedere
che non sei dove sono o peg­gio ancora
che ci sei e lo spa­zio è disciolto,
diven­tato rovente, radioattivo,
insomma un buco fuso di universo!
Puoi forse attra­ver­sare come il neutrino
tutta la terra come niente fosse?
Puoi viag­giare per l’orlo della galassia
e ritor­nare più gio­vane di prima?
Puoi, per esem­pio, sfio­rarmi con la mano
senza cau­sare una cata­strofe cosmica?

Juan Rodolfo Wil­cock, Poe­sie, Adel­phi 1980

lunedì 13 gennaio 2014

Le donne di Picasso


Conoscevo Picasso per le sue opere più famose, ma non avevo mai letto la sua biografia e scopro un uomo che al genio assoluto unì anche un'assoluta incapacità di amare.
 
Le donne furono il centro e il fulcro di molta parte della sua produzione artistica, insieme all' impegno politico e civile, le rendeva muse immortali nelle sue tele, ma nella vita fu famelico, distruttivo ed ossessivo, incline a renderle eternamente dipendenti da lui.

Il disordine della sua vita sentimentale, "quegli amori segnati da innamoramenti fulminei, sostituzioni celate, compresenze dolorose, abbandoni plateali, vissuti con una dinamica così simile al suo processo creativo, fatto di "indigestioni" e restituzioni, sono tutti nelle sue opere".
La sua è un'arte che è specchio fedele della sua realtà quotidiana, rivelazione della ricchezza, grandezza e originalità di "un genio che non rifiuta nulla, nemmeno le false apparenze, le palinodie, le contraddizioni interne, i giochi capricciosi, che insieme soggiogano, incantano, sconcertano e scoraggiano" (M. Jardot, Pablo Picasso L'opera grafica).

Un'ansia insaziabile, uno smisurato narcisismo, che lo portava a scrivere: "Ogni volta che cambio donna, dovrei bruciare la precedente. Così me ne sbarazzerei, e non sarebbero tutte lì a complicarmi l'esistenza. Questo forse mi ridarebbe anche la giovinezza. Si uccide la donna e si cancella il passato che essa rappresenta".

E in un certo senso in effetti bruciava le loro vite.

 













Fernande Olivier. Nata a Parigi nel 1881, stesso anno di nascita di Picasso, la"belle Fernande", modella e pittrice a sua volta, muore nel 1966 in povertà.





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Marcelle Humbert, detta Eva, da lui appellata "ma jolie" (1885 - 1916). Innamoratissimo, fugge con lei. L'amore è molto breve poiché Marcelle muore all'improvviso nel 1916.



Olga Khokhlova Picasso's wife

























Olga Khokhlova Picasso
 
 







































Olga Khokhlova (1891-1955).
Prima moglie e madre del primognito Paul.
Dopo un lungo periodo di depressione, morì completamente pazza.




File:Le-reve-1932.jpg


















Marie-Thérèse Walter (1909-1977),
giovanissima amante,
che diede alla luce la sua seconda figlia, Maya.
Si suiciderà impiccandosi quattro anni dopo la morte di Picasso.



Durante la convivenza con Marie Thérèse avviò una relazione con Dora Maar (1907-1997), un'eccellente fotografa, originalissima e molto apprezzata, e per sette anni ne farà la sua musa.
Dora è forte e Picasso la sfida: cerca di distruggere le sue certezze, i suoi punti fermi. La convince ad abbandonare l'arte della fotografia, per cui era superbamente apprezzata, fino a convincerla a darsi alla pittura per poi deriderla, non essendo in questo campo che una modesta dilettante.
Intelligente, coraggiosa, anticonformista si ritroverà in sudditanza, dominata.
Abbandonata da Picasso cadrà in depressione. Morirà suicida a 89 anni a Parigi, ventiquattro anni dopo Picasso.


Picture

Picasso, ormai sessantatreenne, nel 1944, conosce Françoise Gilot, l'allieva ventiduenne di un suo amico pittore. E' una donna giovane ed affascinante, ha classe, uno stupendo sorriso e quarantun anni meno di lui. Trova anche in lei un'ispirazione fantastica ed una carica sessuale ed artistica inesauribile. Nel '47 avranno il figlio Claude e due anni dopo la figlia Paloma.
Fu l'unica donna capace di lasciare Picasso e di sottrarsi alla sua furia distruttiva.





Disse di lui: "Per dieci anni ero vissuta nella sua ombra, consacrandomi ad alleviare le pene della sua solitudine. Ma poiché avevo capito che egli viveva in un mondo chiuso in se stesso e che la sua solitudine era totale, volevo esplorare la mia".







 
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Picasso, ormai ultrasettantenne, non si rassegna a non avere vicino una donna. Nell'ottobre del 1952 nota la giovane Jacqueline Roque, (1927 - 1986) e per lei perde la testa.

 Non si lasceranno più: Picasso morirà l'8 aprile 1973 a Mougins, all'età di 91 anni, mentre Jacqueline, che l'artista aveva sposato in gran segreto ormai ottantenne, nel 1986, si toglierà la vita.  

domenica 5 gennaio 2014

Sarà il destino che splende...

Sto leggendo i racconti di questa bravissima scrittrice. E penso, come sempre approcciandomi alla letteratura femminile, che le sfumature nel raccontare certe malinconie, certe fragilità e profondità dell'animo, possono uscire solo dalla penna di una donna.

"Una sola goccia d’odio nell’anima si può diffondere come una goccia d’inchiostro nel latte. L’immagine mi colpì e avrei voluto fare la prova, ma sapevo di non dover sprecare il latte".
ALICE MUNRO, IL PERCORSO DELL’AMORE

Pensando a come riuscire a non sprecare il latte, rifletto sul fatto che proprio il latte viene consigliato per smacchiare i tessuti dalle macchie di inchiostro. E se non dovesse funzionare allora... è tempo di saldi, si può sempre comprare un abito nuovo.