mercoledì 7 agosto 2013

Non smettere mai di giocare

 
 


C’è chi
C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E’ lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
- per fortuna mi passa.
 
wislawa szymborska


Scrive di lei Margherita Loy, presentando una mostra dei suoi collages, organizzata lo scorso giugno dall’Istituto Polacco a Roma (e mannaggia a me l'ho saputo troppo tardi!!)

 " Ecco, io la immagino così: china sul tavolo, con le forbici e la colla, ritagliare attentamente una figurina, una bocca sdentata, un cervo, delle buffe orecchie. Poi incollare il dettaglio in una faccia molto seria o sul muso stupito di un gatto. Come doveva divertirsi e come il mondo esterno dovesse essere completamente inghiottito dal nuovo mondo di carta e di ironia che sotto le sue ossute dita si veniva creando. Si può giocare con qualcuno oppure giocare con qualcosa: lei giocava sempre con qualcuno (i suoi lettori o i suoi amici erano sempre presenti mentre creava) e intanto giocava con qualcosa (pezzi di carta, parole, forbici) "





L'importanza del gioco, la leggerezza, che non è superficialità, l'ironia che ci deve salvare sempre, anche da noi stessi. Quante cose devo imparare.
Domani tirerò fuori la colla, i giornali e le forbici... e penserò alle mani abili e geniali di Wislawa.
 

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