mercoledì 30 luglio 2014

Persi o ritrovati?

 L'arte di perdere

L'arte di perdere non è difficile da imparare;
così tante cose sembrano pervase dall'intenzione
di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta il turbamento
delle chiavi perdute, dell'ora sprecata.
L'arte di perdere non è difficile da imparare.
Poi pratica lo smarrimento sempre più, perdi in fretta:
luoghi, e nomi, e destinazioni verso cui volevi viaggiare.
Nessuna di queste cose causerà disastri.
Ho perduto l'orologio di mia madre.
E guarda! L'ultima, o la penultima, delle mie tre amate case.
L'arte di perdere non è difficile da imparare.
Ho perso due città, proprio graziose.
E, ancor di più, ho perso alcuni dei reami che possedevo, due fiumi, un continente.
Mi mancano, ma non è stato un disastro.
Ho perso persino te (la voce scherzosa, un gesto che ho amato). Questa è la prova. 
È evidente, l'arte di perdere non è difficile da imparare,
benché possa sembrare un vero (scrivilo! ) disastro.
 
Elizabeth Bishop
 


domenica 29 giugno 2014

Cambio...

Il Futuro

E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.

Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.


El Futuro

Y sé muy bien que no estarás.
No estarás en la calle,
en el murmullo que brota de noche
de los postes de alumbrado,
ni en el gesto de elegir el menú,
ni en la sonrisa que alivia
los completos de los subtes,
ni en los libros prestados
ni en el hasta mañana.
No estarás en mis sueños,
en el destino original
de mis palabras,
ni en una cifra telefónica estarás
o en el color de un par de guantes
o una blusa.
Me enojaré amor mío,
sin que sea por ti,
y compraré bombones
pero no para ti,
me pararé en la esquina
a la que no vendrás,
y diré las palabras que se dicen
y comeré las cosas que se comen
y soñaré las cosas que se sueñan
y sé muy bien que no estarás,
ni aquí adentro, la cárcel
donde aún te retengo,
ni allí fuera, este río de calles
y de puentes.
No estarás para nada,
no serás ni recuerdo,
y cuando piense en ti
pensaré un pensamiento
que oscuramente
trata de acordarse de ti.
 
Julio Cortazar 1914 - 1984
 
 



 

giovedì 17 aprile 2014

Sensational Umbria

Amo questa terra e McCurry l'ha catturata alla perfezione.



Dal 29 marzo al 5 ottobre 2014, a Perugia  cento scatti di questo maestro della fotografia ci conducono alla scoperta dell'Umbria, del suo patrimonio artistico e culturale, dei suoi paesaggi, dei suoi borghi, dei volti dei suoi abitanti.






Castelluccio di Norcia
                     Steve McCurry - Tessitura Pardi, Giano dell'Umbria


Perugia - tessitura di Giuditta Brozzoletti


L'intreccio di ordito e trama offre infinite possibilità... mi piacerebbe la mia vita somigliasse a quest'arte delicata ed affascinante. Si gioca con i colori, con i materiali più disparati, si allena la pazienza, si sperimenta l'emozione del creare con le proprie mani, affondando le proprie dita nella tradizione, tornando con il pensiero alle proprie radici. 

Erano abili le mie mani un tempo... 

L'unico appunto che posso fare a questa mostra è per l'allestimento. Avrei preferito trovarmi di fronte, almeno in parte, a fotografie vere e non solo proiettate su schermi, che oltretutto avevano una posizione poco adatta ai miei dolori cervicali.
Lo so, sono  mentalmente anche più vecchia della mia età anagrafica, ma avrei preferito un allestimento tradizionale. Questo è lo stesso motivo per cui non leggerò mai un e-book.



http://www.sensationalumbria.eu/it/




domenica 6 aprile 2014

Già trascorso un anno...

 
Più di un anno fa mi avventurai tra le pagine dei blog, seguendo un filo aggrovigliato di pensieri e di timori. Mi persi, tante erano le immagini, i pensieri, le urgenze, le condivisioni, le esternazioni trovate. Il mondo dei blog mi aveva fino a quel momento respinto, perché vi immaginavo all'interno la causa della mia solitudine. Poi ho capito che la causa di ciò era al mio fianco e la fuga nel web era solo un pretesto.
Ma ormai avevo anche io affondato i piedi in questo mare, che credevo ostile ed ho trovato per certi versi amico.
 
Aprii questa pagina senza un disegno preciso, rispondevo solo alla necessità di capire.
Oggi queste pagine rappresentano lo sguardo fuori. Guardare sempre e solo dentro di me mi ha fatto smarrire la via.
La solitudine resta, il danno oramai è fatto. Non si torna indietro. Non si guarisce più.
Però la volontà di non fermarsi resta viva. A tratti cede, ma non ha ancora abbandonato il terreno di battaglia.
Lo sguardo fuori sono i pensieri degli altri, a volte simili ai miei in modo impressionante, altre volte totalmente divergenti, ma non per questo meno utili.
 
Un anno è trascorso. Molte cose sono cambiate da allora. Molte sono ferme, bloccate, irrisolte.
La strada è lunga e non sappiamo bene cosa ci aspetta dietro alla curva, ma si deve procedere.
Occhi aperti e cuore in ascolto.
 

sabato 22 marzo 2014

Vorrà mica piovere oggi?



Equinozio arrivato solo due giorni fa e la Primavera già ci tradisce... e io che avevo pulito i vetri solo ieri, ingannata da un sole caldo ed energizzante...
E allora in attesa del Diluvio Universale ascolto Samuele e sogno Ferragosto...





Fai una chiave doppia della stessa porta,
per qualunque cosa storta si presenterà,
dopo aver comprato dei lucchetti nuovi per la tua finestra,
puoi partire, io sto qua,
a giocare tra le sponde, con le pozzanghere profonde
buttando l'amo nell'acquario della mia fantasia
Finisco sul pulmino dei miei vecchi ricordi,
ma il campo sportivo l'ha inghiottito l'edera.
Seguendo ancora il fiume attracco sul cartone,
piove e mi riparo dietro ad un'edicola
Ho della sabbia nelle tasche,
ho delle spighe sulle calze
e uno straniero che si fida della mia compagnia.
È stato un temporale pigro e passeggero,
il sole è su che brucia in cielo sulle tegole,
Ma non avevo visto mai un arcobaleno
essere centrato in pieno da una rondine...
Come un lampione che si accende in pieno giorno inutilmente,
aspetto il sasso e chi così mi spegnerà,
Con il sorriso sulla fronte, tra le pozzanghere profonde
rimango al largo
nell'acquario della mia fantasia...

domenica 9 marzo 2014

Salgo sul carro del vincitore!

Sto leggendo di tutto e di più sul film di Sorrentino. Chi lo esalta, chi lo distrugge.
Qualcuno lo distruggeva prima dell'Oscar e lo esalta ora.
Qualcuno non lo ha nemmeno visto, ma ne parla lo stesso.
Dite quello che vi pare, ma a me era piaciuto la scorsa estate e mi è piaciuto rivederlo ora.
Roma, si sa, è stupenda, ma a me questo film ha dato la voglia di andare a scrutare scorci nuovi.
Perché Roma è così, più la giri e più ti rendi conto che hai ancora molto da scoprire.

E poi la colonna sonora, parte con la Carrà e resti spiazzato, dalla musica che non ti aspettavi, dal vortice delle immagini, in quei pochi minuti in cui stai cercando la posizione giusta sulla poltrona e non ti sei ancora fatto tirare dentro dal film.
Poi è un susseguirsi di pezzi "giusti".
Questo in particolar modo mi è piaciuto.


 Qua ho deciso, ci voglio andare.

 Parco degli acquedotti

Così come mi piacerebbe vedere questo

Giardino degli aranci

Per ora mi accontento di aver visto questa faccia qua... adoro quest'uomo!!!!

La Grande Bellezza, la critica applaude Sorrentino e Servillo.

L'inquadratura iniziale di lui che balla e si volta con questo sorriso qua è un piccolo capolavoro.
Su tema, tecniche e contenuti lascio fare agli esperti di cinema (e ce ne stanno molti, veri e improvvisati) i commenti. Anche perché di cose dentro a questo film ce ne sono un'infinità, forse troppe per coglierle tutte alla prima visione.
Io da profana dico solo che Sorrentino è uno dei registi che amo di più.

E ora... "A far l'amore comincia tu...."  :-)


mercoledì 26 febbraio 2014

Tu sei qualcun altro. Sono ancora qua.

 
I hurt myself today
To see if I still feel
I focus on the pain
The only thing that's real
The needle tears a hold
The old familiar sting
Try to kill it all away
But I remember everything

[Chorus:]
What have I become
My sweetest friend
Everyone I know goes away
In the end
And you could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt

I wear this crown of thorns
Upon my liar's chair
Full of broken thoughts
I cannot repair
Beneath the stains of time
The feelings disappear
You are someone else
I am still right here

[Chorus:]
What have I become
My ssweetest friend
Everyone I know goes away
In the end
And you could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt

If I could start again
A million miles away
I would keep myself
I would find a way
 
 
La musica è una grande compagnia.
Se cerco di distrarmi guardando la televisione mi riesce solo a tratti. Puoi fare zapping quanto vuoi, ma l'ansia resta. La musica invece lava via i pensieri, rilassa la mente, rigenera, da' energia.
 
full of broken thoughts,
pieno di pensieri interrotti
I cannot repair,
che non posso riparare
 
I pensieri non si possono riparare. Si può cercare però di rivolgerli altrove.
 
 
 
 

mercoledì 5 febbraio 2014

Come colonne di un tempio

Il Matrimonio – Kahlil Gibran
 
Voi siete nati insieme, e insieme starete per sempre.
Voi sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
Sì, insieme anche nella tacita memoria di Dio.
Ma vi siano spazi nella vostra unione,
e fate che i celesti venti danzino tra voi.
 
Amatevi reciprocamente, ma non fate dell’amore un laccio:
Lasciate piuttosto che vi sia un mare in moto tra le sponde delle vostre anime.
Riempa ognuno la coppa dell’altro, ma non bevete da una coppa sola.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo,
così come le corde di un liuto son sole benchè vibrino della stessa musica.

Datevi il cuore, ma l’uno non sia in custodia dell’altro.
Poichè solo la mano della Vita può contenere entrambi i cuori.
E restate uniti, benchè non troppo vicini insieme,
poichè le colonne del tempio restano tra loro distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.



Nude, Radiohead
Don't get any big ideas
They're not gonna happen
You paint your smile
you paint yourself white
and fill up with noise
There'll be something missing
And now that you found it
It's gone
Just when you feel it
You don't
It's gone forever

She stands stark naked
And she beckons you to bed
Don't go, you'll only want
To come back again

So don't get any big ideas
They're not gonna happen
You'll go to Hell
For what your
Dirty mind is thinking

And now that you found it
It's gone
Now that you feel it
You don't
It's gone forever

Non cercare grandi idee
tanto non si realizzeranno mai
dipingi te stesso di bianco
e ti senti bene con il rumore
ma mancherà qualcosa

appena trovi qualcosa, subito ti sfugge dalle mani
appena lo senti, un istante dopo non lo senti più
sei finito fuori binario

quindi non cercare grandi idee
tanto non si realizzeranno mai
andrai all'inferno per quello
che la tua mente sporca sta pensando


Questo post me lo ha ispirato Mariella di Doremifa-sol.
E' sempre un po' così... un post tira l'altro, come le ciliegie!

martedì 4 febbraio 2014

"...con cautela, a suon di piccole frasi reticenti"


«La certezza della mia libertà interiore, » disse lui dopo aver riflettuto «questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi per placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto.
Perciò, prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare»

Suite française, Irène Némirovsky


Suite francese è purtroppo un'opera rimasta incompiuta.
Le figlie di Irène, sopravvissute alla guerra, ereditarono una valigia, il cui contenuto sarà letto e trascritto da Denise solo molti anni dopo.
Denise scrisse di aver atteso il momento giusto per mettere mano a quei manoscritti: "Lo feci solo quando i miei figli furono abbastanza grandi da reggere la vista di una madre che affrontava il suo dolore più grande".
 
Il rapporto madre-figlia è centrale nelle opere della Némirovsky.
Spesso i ritratti di donne fredde, anaffettive, disinteressate della vita dei propri figli, ossessionate dalla propria bellezza, dilaniate dal trascorrere del tempo e dai segni esteriori della decadenza fisica, vanesie e crudeli, sono al centro dei suoi romanzi.
A lei purtroppo mancò il tempo per spezzare quella catena, che a volte porta una cattiva madre a generarne altre, e per colmare "quell'abisso che divide madre e figlia, rivali di vita e di giovinezza".
 

mercoledì 29 gennaio 2014

Aspettando segni di onestà

Per chiudere una falla

Per chiudere una falla
devi inserirvi ciò che la produsse -
Se con qualcosa d'altro vuoi richiuderla
ti si spalancherà sempre più grande -
Non puoi colmare un abisso
con l'aria.
Emily Dickinson
 
 
...aspetterò fino ad un certo punto
e dopo non ti darò un'occasione
per rimediare con ritardo al mio dolore...
un' occasione per rimediare con ritardo al mio dolore...

 

martedì 14 gennaio 2014

Ridotta all'ineffabile

 

Ah no, sono ridotto all’ineffabile
come Dante alle prese con le lucile,
respiro quel che basta per sopravvivere,
non man­gio, manco dormo, sto in un angolo
con la benda sugli occhi per non vedere
che non sei dove sono o peg­gio ancora
che ci sei e lo spa­zio è disciolto,
diven­tato rovente, radioattivo,
insomma un buco fuso di universo!
Puoi forse attra­ver­sare come il neutrino
tutta la terra come niente fosse?
Puoi viag­giare per l’orlo della galassia
e ritor­nare più gio­vane di prima?
Puoi, per esem­pio, sfio­rarmi con la mano
senza cau­sare una cata­strofe cosmica?

Juan Rodolfo Wil­cock, Poe­sie, Adel­phi 1980

lunedì 13 gennaio 2014

Le donne di Picasso


Conoscevo Picasso per le sue opere più famose, ma non avevo mai letto la sua biografia e scopro un uomo che al genio assoluto unì anche un'assoluta incapacità di amare.
 
Le donne furono il centro e il fulcro di molta parte della sua produzione artistica, insieme all' impegno politico e civile, le rendeva muse immortali nelle sue tele, ma nella vita fu famelico, distruttivo ed ossessivo, incline a renderle eternamente dipendenti da lui.

Il disordine della sua vita sentimentale, "quegli amori segnati da innamoramenti fulminei, sostituzioni celate, compresenze dolorose, abbandoni plateali, vissuti con una dinamica così simile al suo processo creativo, fatto di "indigestioni" e restituzioni, sono tutti nelle sue opere".
La sua è un'arte che è specchio fedele della sua realtà quotidiana, rivelazione della ricchezza, grandezza e originalità di "un genio che non rifiuta nulla, nemmeno le false apparenze, le palinodie, le contraddizioni interne, i giochi capricciosi, che insieme soggiogano, incantano, sconcertano e scoraggiano" (M. Jardot, Pablo Picasso L'opera grafica).

Un'ansia insaziabile, uno smisurato narcisismo, che lo portava a scrivere: "Ogni volta che cambio donna, dovrei bruciare la precedente. Così me ne sbarazzerei, e non sarebbero tutte lì a complicarmi l'esistenza. Questo forse mi ridarebbe anche la giovinezza. Si uccide la donna e si cancella il passato che essa rappresenta".

E in un certo senso in effetti bruciava le loro vite.

 













Fernande Olivier. Nata a Parigi nel 1881, stesso anno di nascita di Picasso, la"belle Fernande", modella e pittrice a sua volta, muore nel 1966 in povertà.





eva.1294405578.jpg

Marcelle Humbert, detta Eva, da lui appellata "ma jolie" (1885 - 1916). Innamoratissimo, fugge con lei. L'amore è molto breve poiché Marcelle muore all'improvviso nel 1916.



Olga Khokhlova Picasso's wife

























Olga Khokhlova Picasso
 
 







































Olga Khokhlova (1891-1955).
Prima moglie e madre del primognito Paul.
Dopo un lungo periodo di depressione, morì completamente pazza.




File:Le-reve-1932.jpg


















Marie-Thérèse Walter (1909-1977),
giovanissima amante,
che diede alla luce la sua seconda figlia, Maya.
Si suiciderà impiccandosi quattro anni dopo la morte di Picasso.



Durante la convivenza con Marie Thérèse avviò una relazione con Dora Maar (1907-1997), un'eccellente fotografa, originalissima e molto apprezzata, e per sette anni ne farà la sua musa.
Dora è forte e Picasso la sfida: cerca di distruggere le sue certezze, i suoi punti fermi. La convince ad abbandonare l'arte della fotografia, per cui era superbamente apprezzata, fino a convincerla a darsi alla pittura per poi deriderla, non essendo in questo campo che una modesta dilettante.
Intelligente, coraggiosa, anticonformista si ritroverà in sudditanza, dominata.
Abbandonata da Picasso cadrà in depressione. Morirà suicida a 89 anni a Parigi, ventiquattro anni dopo Picasso.


Picture

Picasso, ormai sessantatreenne, nel 1944, conosce Françoise Gilot, l'allieva ventiduenne di un suo amico pittore. E' una donna giovane ed affascinante, ha classe, uno stupendo sorriso e quarantun anni meno di lui. Trova anche in lei un'ispirazione fantastica ed una carica sessuale ed artistica inesauribile. Nel '47 avranno il figlio Claude e due anni dopo la figlia Paloma.
Fu l'unica donna capace di lasciare Picasso e di sottrarsi alla sua furia distruttiva.





Disse di lui: "Per dieci anni ero vissuta nella sua ombra, consacrandomi ad alleviare le pene della sua solitudine. Ma poiché avevo capito che egli viveva in un mondo chiuso in se stesso e che la sua solitudine era totale, volevo esplorare la mia".







 
 Picture

Picasso, ormai ultrasettantenne, non si rassegna a non avere vicino una donna. Nell'ottobre del 1952 nota la giovane Jacqueline Roque, (1927 - 1986) e per lei perde la testa.

 Non si lasceranno più: Picasso morirà l'8 aprile 1973 a Mougins, all'età di 91 anni, mentre Jacqueline, che l'artista aveva sposato in gran segreto ormai ottantenne, nel 1986, si toglierà la vita.  

domenica 5 gennaio 2014

Sarà il destino che splende...

Sto leggendo i racconti di questa bravissima scrittrice. E penso, come sempre approcciandomi alla letteratura femminile, che le sfumature nel raccontare certe malinconie, certe fragilità e profondità dell'animo, possono uscire solo dalla penna di una donna.

"Una sola goccia d’odio nell’anima si può diffondere come una goccia d’inchiostro nel latte. L’immagine mi colpì e avrei voluto fare la prova, ma sapevo di non dover sprecare il latte".
ALICE MUNRO, IL PERCORSO DELL’AMORE

Pensando a come riuscire a non sprecare il latte, rifletto sul fatto che proprio il latte viene consigliato per smacchiare i tessuti dalle macchie di inchiostro. E se non dovesse funzionare allora... è tempo di saldi, si può sempre comprare un abito nuovo.