martedì 4 febbraio 2014

"...con cautela, a suon di piccole frasi reticenti"


«La certezza della mia libertà interiore, » disse lui dopo aver riflettuto «questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi per placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto.
Perciò, prima di tutto vivere: Primum vivere. Giorno per giorno. Resistere, attendere, sperare»

Suite française, Irène Némirovsky


Suite francese è purtroppo un'opera rimasta incompiuta.
Le figlie di Irène, sopravvissute alla guerra, ereditarono una valigia, il cui contenuto sarà letto e trascritto da Denise solo molti anni dopo.
Denise scrisse di aver atteso il momento giusto per mettere mano a quei manoscritti: "Lo feci solo quando i miei figli furono abbastanza grandi da reggere la vista di una madre che affrontava il suo dolore più grande".
 
Il rapporto madre-figlia è centrale nelle opere della Némirovsky.
Spesso i ritratti di donne fredde, anaffettive, disinteressate della vita dei propri figli, ossessionate dalla propria bellezza, dilaniate dal trascorrere del tempo e dai segni esteriori della decadenza fisica, vanesie e crudeli, sono al centro dei suoi romanzi.
A lei purtroppo mancò il tempo per spezzare quella catena, che a volte porta una cattiva madre a generarne altre, e per colmare "quell'abisso che divide madre e figlia, rivali di vita e di giovinezza".
 

3 commenti:

  1. Vivere ed essere liberi.
    Non appartenere, per appartenersi.

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    1. Ehilà...è un pensiero dominante oggi ;)
      Ho come idea che anche Lara abbia questa consapevolezza...
      Niente da dire, siamo delle gran donne ;)

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  2. Mi sentirò una gran donna (forse) quando la consapevolezza la userò meglio nell'agire quotidiano.
    Ciao.

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