giovedì 22 agosto 2013

Seduta? Diciamo pure stesa!

A quanto pare, ci vuole un bel fegato per gettarsi nella vita così come capita, senza orari, senza tanti artifici... vivere così come viene, ora dopo ora, alla giornata, addirittura attimo per attimo..
E non aspettarsi niente. E non sperare niente.
Stare semplicemente al mondo.
La donna giusta - Sándor Márai
 
 
 
 
 
Passi gran parte del tuo tempo ad organizzare e programmare: il lavoro, le faccende domestiche, le visite ai familiari, le vacanze, la spesa, e poi in pochi istanti ti rendi conto che, per mano altrui, tutto può essere scardinato. Tutto rimesso in discussione.
Dopo il primo momento di smarrimento ti dici che forse era ora, che le maglie strette della tua meticolosa organizzazione imbrigliavano quel cambiamento.
Certo, ora però che abbiamo raso al suolo, per ricostruire servirà programmare almeno una cosa: le sedute dalla psicoterapeuta.
 
 
Un’altra donna è il film più bergmaniano di Woody Allen.
Sto rimandando da un po', ma stasera voglio vederlo... e so già che ci piangerò sopra...
 

venerdì 16 agosto 2013

Strada dissestata

Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita, verso tutte le altezze e tutte le profondità.

L’amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.
(Franz Kafka)

Ma a volte la strada è piena di buche, il conducente è ubriaco ed il passeggero non fa altro che lamentarsi delle curve.
E allora forse è meglio scendere ed avventurarsi a piedi in beata solitudine. Scegliere la meta e godersi il paesaggio lungo il cammino.

 

mercoledì 7 agosto 2013

Non smettere mai di giocare

 
 


C’è chi
C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E’ lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
- per fortuna mi passa.
 
wislawa szymborska


Scrive di lei Margherita Loy, presentando una mostra dei suoi collages, organizzata lo scorso giugno dall’Istituto Polacco a Roma (e mannaggia a me l'ho saputo troppo tardi!!)

 " Ecco, io la immagino così: china sul tavolo, con le forbici e la colla, ritagliare attentamente una figurina, una bocca sdentata, un cervo, delle buffe orecchie. Poi incollare il dettaglio in una faccia molto seria o sul muso stupito di un gatto. Come doveva divertirsi e come il mondo esterno dovesse essere completamente inghiottito dal nuovo mondo di carta e di ironia che sotto le sue ossute dita si veniva creando. Si può giocare con qualcuno oppure giocare con qualcosa: lei giocava sempre con qualcuno (i suoi lettori o i suoi amici erano sempre presenti mentre creava) e intanto giocava con qualcosa (pezzi di carta, parole, forbici) "





L'importanza del gioco, la leggerezza, che non è superficialità, l'ironia che ci deve salvare sempre, anche da noi stessi. Quante cose devo imparare.
Domani tirerò fuori la colla, i giornali e le forbici... e penserò alle mani abili e geniali di Wislawa.
 

domenica 4 agosto 2013

Con diverse scarpe su una strada sola...

Stasera mi prende così, poco sonno alle spalle, non solo per il caldo, e poca lucidità per scrivere.  Allora semplicemente associo musiche e poesie, vestite di ricordi, dolci e amari allo stesso tempo.
Risalgo a ritroso nel tempo in questi caldi giorni di agosto, alla ricerca di un anello smarrito in un prato. Alla ricerca di una solida certezza che ora non ho.
 


E il vero amore può
nascondersi,
confondersi
ma non può perdersi mai
Sempre e per sempre
dalla stessa parte mi troverai

 

Amore a prima vista

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
È bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
Uno "scusi" nella ressa?
Un 'ha sbagliato numerò nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla all'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
 Wislawa Szymborska
 
 
 
 

Filo sottile

La mia fede
è un carico enorme
appeso a un filo sottile,
proprio come un ragno
appende i suoi piccoli a una tela fine,
proprio come dalla vite,
esile e rigida,
pendono grappoli
come occhi,
come molti angeli
danzano su una capocchia di spillo.

Dio non chiede troppo filo
per restare qui;
solo una venuzza
e sangue che vi scorra
e un po' d'amore.
Come qualcuno ha detto:
l'amore e la tosse
non si possono nascondere.
Neppure un colpetto di tosse
neppure un amore minimo.
Perciò se hai solo un filo sottile
a Dio non importa:
Lui te lo troverai tra le mani facilmente
proprio come una volta con dieci centesimi
ti potevi prendere una Coca.
-- Anne Sexton --